Nei dintorni di Dudovich
Dove si narra della Imperial Casa dei Crechici, di Delbello "dei profughi il rampollo", di un catalogo d'arte pubblicitaria e del mancato riconoscimento dei crediti al mio lavoro, di Annamaria Campitelli contenta di essere invitata all'inaugurazione a palazzo Revoltella, dell'inquietante Scabardi, delle edizioni Luglio e di una zona industriale collegata malamente alla rete internet nonostante sia in contatto con un plotter a New York.
Konrad Lorenz in pratica
E' l'inverno del 2003, dall'esperienza in Modiano ne esco con le ossa rotte. me la sono cercata: l'idea di curiosare fra gli archivi di un' ente storico della creatività triestina era più forte di me. Se non fosse stata la Modiano sarei fuggito dopo settimane, invece ci sono rimasto mesi: l'incontro con l'impaginazione del catalogo "Nei dintorni di Dudovich" era stato parecchio intenso. Ero a casa che mi leccavo le ferite quando Alice mi dice: "C'è una mia compagna di classe (le serali del Nordio) che vorrebbe proporti una collaborazione". Era la compagna di Roberto Valerio, c'era un negozio di arredamento in via S.Michele, il NAT, e c'era da impaginare Konrad. Cominciò alla grande l'anniversario per i 15 anni della rivista. Poi soffiarono i famigerati venti di guerra: l'undici settembre era montato come panna ed erano comparse le bandiere arcobaleno.
La situazione mi era congegniale, ero nell'attualità. Ironia della sorte la prestampa che faceva le pellicole per Konrad lavorava in Modiano. Disastro: ero uscito dal quel covo di malesseri e dovevo rientrarci. Per fortuna da cliente, ma il bene non si può fare con il male, la pace non si può fare con la guerra: certi cambiamenti non possono essere imposti con la forza bensì pro-vocati con la psicologia, permettendo al libero arbitrio di scegliere, in Iraq come in Modiano. Più che disporre, proporre. Collaborai fino alle elezioni amministrative regionali. Poi mi ritirai, e non in buon ordine...
No xe pol .net
C'era un pensiero multimediale nel mio cervello, venivo da un bagno di informatica ed ero appena passato per l'editoria. Al Nat sognai un'atelier creativo dove progettazione architettonica e comunicazionale potessero fondersi in un tutt'uno. Piantine per l'arredamento d'interni in contemporanea con segni per l'impaginazione di Konrad e tutto per la nobile causa ecologica. Serviva forma- mentis. Pensai che registrare il sito <www.e-konrad.net> fosse un buon inizio: anche le presentazioni dei bozzetti le mettevo in rete. Tutto inutile. Partecipai all'allestimento dello stand del negozio, fù una faticaccia perchè avevo ancora molto male alla schiena a causa di un'incidente motociclistico. Ma stringevo i denti per non lasciarmi sfuggire l'occasione di realizzare il progetto che avevo in mente. Il volantino con gli scatti fotografici realizzati dal figlio di Roberto andavano nella direzione iper-testuale che bolliva nella mia pentola mentale.